25 ottobre 2016

SCONFINI, L’ARTE DI LORENZO MATTOTTI: DAL FUMETTO ALLA PITTURA

Ha debuttato quasi un anno fa nei padiglioni della prestigiosa Fondazione Hélène e Edouard Leclerc di Landernau, in Bretagna, risultando, con ben trentacinquemila visitatori, la prima esposizione francese, non parigina, per afflusso di pubblico.
Ora, la straordinaria retrospettiva di Lorenzo Mattotti, grazie all’Ente regionale patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia, fa tappa a Villa Manin di Passariano dal 29 ottobre al 19 marzo 2017.
Anche qui, col titolo “Sconfini”, si preannuncia come un evento di notevole richiamo perché con quasi quattrocento opere originali - illustrazioni, tavole di fumetti, quaderni d’appunti, dipinti, progetti per manifesti, filmati d’animazione - documenta oltre trent’anni di attività di uno dei maggiori artisti italiani, famoso in tutto il mondo per la personalissima cifra stilistica con cui spazia senza traccia di discontinuità dal fumetto all’illustrazione, dalle immagini per le riviste della moda e per il cinema alla pittura.
Nato a Brescia nel 1954 e ora residente a Parigi, dopo aver vissuto a lungo a Udine, Lorenzo Mattotti si afferma nel 1984, quando, col romanzo grafico Fuochi, rivoluziona la nozione stessa di fumetto, emancipandola in senso pittorico. In esso racconta la storia di una corazzata che arriva in un’isola deserta, dove avvengono fatti inquietanti, e di un suo marinaio sedotto dal fascino morboso di quella terra, e per farlo utilizza i pastelli a olio, colorando direttamente le vignette in modo organico e armonico, come mai si era visto in precedenza e con tale efficacia nel mondo dei comics.
I colori - il rosso, vivido e vibrante, ma anche il verde acido e il giallo luminoso - diventano i veri protagonisti del racconto, con effetti drammatici che amplificano il senso della trama e dei dialoghi. Mattotti progetta e dispone i colori per esaltarne la funzione espressiva e narrativa, ovvero la loro attitudine a creare allegorie e metafore, a produrre risonanze, a evocare emozioni, a palesare gli statuti formali e cromatici dei sentimenti umani, a indurre chi legge (e chi guarda) a lasciarsi coinvolgere dagli stati d’animo dei personaggi e dalle atmosfere misteriose che li circondano.
Da Fuochi, primo capolavoro universalmente celebrato, discendono infinite altre realizzazioni. Nell’ambito del fumetto, Mattotti firma con lo sceneggiatore Jerry Kramsky i romanzi Doctor Nefasto, Labirinti, La zona fatua, Jekyll & Hyde, oltre a vari racconti per bambini; con Lilia Ambrosi realizza L’uomo alla finestra; poi collabora con gli scrittori Jeorge Zentner (per Caboto e Il rumore della brina) e Claudio Piersanti (per Stigmate). Contemporaneamente realizza illustrazioni per le riviste The New Yorker, Vanity Fair, Cosmopolitan, Le Monde, Domus, Das Magazin, Suddeutsche Zeitung, Le Nouvel Observateur, Repubblica, illustra Pinocchio e la prima cantica della Divina Commedia, affianca Lou Reed e ne disegna i testi per l’album The Raven (ispirato all’omonima poesia di Edgar Allan Poe), inventa suggestive immagini di amanti abbracciati, attori unici nei libri La Stanza, Stanze, e Nell’acqua, intinge il pennello nel nero di china per rendere visibili la disperazione e la paura che pervadono la fiaba “Hansel e Gretel” e per fissare sulle tavole della serie Oltremai immagini e visioni oscure emerse dal profondo della propria mente.
Mattotti, inoltre, ha disegnato il manifesto del Festival di Cannes del 2000, ha realizzato le animazioni di collegamento tra gli episodi del film Eros diretti da Wong Kar Wai, Soderbergh e Antonioni, ha partecipato al film d’animazione Peur(s) du noir.
Attualmente è impegnato in una storia fantastica a fumetti e nella preparazione di un prossimo film d’animazione tratto dal romanzo di Dino Buzzati La famosa invasione degli orsi in Sicilia.
La mostra Sconfini, curata da David Rosemberg con la collaborazione di Giovanna Durì, offre l’occasione al pubblico di ammirare, in un percorso non cronologico bensì tematico, molta parte di questa produzione artistica, risultando addirittura ampliata e impreziosita rispetto all’edizione francese per l’aggiunta di ulteriori lavori provenienti da collezioni private.
Sconfini, ci ha detto Mattotti, è un titolo che da il senso dell’azione dello sconfinare, dell’uscire dal solito territorio, del forzare la frontiera in tutti i campi. E corrisponde al mio lavoro, in cui il fumetto diventa immagine, l’immagine diventa quadro, il quadro diventa illustrazione, l’illustrazione diventa film animato in un continuo influenzarsi e procedendo con coraggio e con una grande libertà creativa. Ho sempre cercato un metodo per rompere le sbarre che mi costruivo io stesso. Ecco, ho il bisogno di trovare un divertimento. Se non mi diverto, se non scopro qualcosa con me stesso, se non mi meraviglio io col mio lavoro, dopo un po’ mi annoio e tutta l’energia crolla. Per cui è una maniera per cercare anche di essere vivo, di non sedermi su una formula o su un metodo, su un’identità che mi hanno dato gli altri.”

Sull’esposizione, in particolare, ha affermato: “Questa mostra permette di vedere la mia opera nel suo complesso e nella sua vastità, caratterizzata da tante sfaccettature. Sono felice che Sconfini sia a Villa Manin che, in Italia, è tra i luoghi in cui avrei sempre voluto esporre, soprattutto da quando, tanti anni fa, appena venuto a vivere in Friuli, vidi un bellissima mostra di Tiepolo”.

FUMETTO ITALIANO
Cinquant'anni di romanzi disegnati
al Museo di Roma in Trastevere


Dal 27 febbraio al 24 aprile 2016, il Museo di Roma in Trastevere ospita una grande mostra curata da me e da Paolo Barcucci con la consulenza scientifica di Daniele Barbieri, Sergio Brancato, Stefano Cristante, Enrico Fornaroli, Pier Luigi Gaspa, Giulio Giorello e Luca Raffaelli.
Si intitola “Fumetto italiano. Cinquant’anni di romanzi disegnati”; è promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ed è una co-produzione di Agema Corporation e ViDi.
“Fumetto italiano. Cinquant’anni di romanzi disegnati” è una panoramica sull’arte del fumetto
che ha l’intento di portare all’attenzione del pubblico le opere che, indipendentemente dalla veste editoriale e dai generi, possono fregiarsi, per la qualità dei testi e dei disegni, della qualifica di romanzi.
La panoramica, composta da quaranta romanzi grafici scritti e disegnati da altrettanti autori,
prende il via dal 1967, anno in cui iniziò la pubblicazione di “Una Ballata del Mare Salato”,
capolavoro di Hugo Pratt, in cui appare per la prima volta Corto Maltese, e prosegue nei
decenni successivi con straordinari lavori tra i quali “Sheraz-De” di Sergio Toppi,
“Le Straordinarie avventure di Pentothal” di Andrea Pazienza, “Fuochi” di Lorenzo Mattotti,
“Max Fridman” di Vittorio Giardino, “Cinquemila chilometri al secondo” di Manuele Fior,
“Dimentica il mio nome” di Zerocalcare, passando dal romanzo a puntate ai graphic novel.
L’esposizione presenta circa trecento tavole originali, disposte in ordine cronologico, tratte
da romanzi a fumetti firmato da Altan, Carlo Ambrosini, Ausonia, Dino Battaglia,
Paolo Bacilieri, Roberto Baldazzini, Sara Colaone, Marco Corona, Elfo, Luca Enoch,
Guido Crepax, Manuele Fior, Otto Gabos, Massimo Giacon, Gabriella Giandelli,
Vittorio Giardino, Francesca Ghermandi, Gipi,Igort, Piero Macola, Magnus, Milo Manara,
Lorenzo Mattotti, Attilio Micheluzzi, Marino Neri, Leo Ortolani, Giuseppe Palumbo,
Andrea Pazienza, Tuono Pettinato, Sergio Ponchione, Hugo Pratt, Davide Reviati,
Filippo Scozzari, Davide Toffolo, Sergio Toppi, Pia Valentinis,Sebastiano Vilella,
Vanna Vinci, Fabio Visintin, Zerocalcare.
Sono lunghe storie d’avventura, biografie e autobiografie, trame satiriche, trasposizioni
di opere letterarie, cronache della realtà quotidiana.
E rappresentano un po’ tutte le forme editoriali che hanno fatto conoscere “l’arte sequenziale”
in questo mezzo secolo: dalle riviste distribuite in edicola, che per più di trent’anni hanno
stampato,  anche a puntate, i romanzi a fumetti, ai graphic novel, narrazioni autoconclusive
che negli ultimi anni hanno conquistato gli scaffali delle librerie e soprattutto un pubblico nuovo.
Un appuntamento imperdibile, dunque, per gli appassionati da sempre e un’ottima occasione
per chi vuole avvicinarsi e approfondire la “nona arte” in tutte le sue molteplici espressioni.
Accompagna l’esposizione un catalogo edito da Skira che, oltre a saggi sull’argomento,
porta all’attenzione del pubblico gli incipit – composti dalle prime cinque pagine in
bianco/nero e a colori - di tutti i romanzi disegnati protagonisti della mostra.

MAGNUS


LA VIDEOTECA DI TREVISO COMICS
Magnus, 11 marzo 1995
-copyright Silvano Mezzavilla/Treviso Comics-

A quarant’anni esatti dalla prima edizione di Treviso Comics (28/29 febbraio 1976) prende il via una collana di video, con brani di dichiarazioni di vari artisti del fumetto, tutte assolutamente inedite. Si tratta di registrazioni effettuate in occasione di “incontri col pubblico” che hanno caratterizzato la storia della Rassegna Internazionale del Fumetto e delle Comunicazioni Visive, che si svolse a Treviso dal 1976 al 2003. Il primo video di questa collana - presentato in anteprima alla mostra “Magnus e l’altrove. Favole. Oriente. Leggende” svoltasi a Bologna dal 22 novembre 2015 al 6 gennaio 2016 - contiene brani relativi alle dichiarazioni di Roberto Raviola/Magnus videoregistrate l’11 marzo 1995 nel corso della ventesima edizione di Treviso Comics, intitolata “Visioni”, cui oltre a Magnus parteciparono con ampie mostre personali Franco Matticchio e Jean Giraud/Moebius.
Prossimamente “la Videoteca di Treviso Comics” offrirà alla visione del pubblico del fumetto, sempre sul sito www.silvanomezzavilla.com, gli “incontri” con Moebius, Georges Wolinski, 
Frank Margerin, Dave McKean, Franco Matticchio, Monkey Punch, Davide Toffolo, Leo Baxendale, Joost Swarte, Theo Van den Boogard e altri.