29
settembre 2014
BUON
COMPLEANNO, MAFALDA!
Se,
nel 1964, la campagna pubblicitaria fosse stata realizzata, il
lettori di tutto il mondo non avrebbero conosciuto e amato Mafalda
“la contestataria”, non sarebbero stati sedotti dalle sue
caustiche battute, né il grande scrittore Julio
Cortázar
avrebbe potuto dichiarare: “Non ha importanza ciò che io penso di
Mafalda. Veramente importante è ciò che Mafalda pensa di me”.
Avvenne,
invece, che il vignettista argentino Joaquin
Salvador Lavado, detto Quino, decise di togliere dal cassetto
le strisce disegnate per la pubblicità di un elettrodomestico,
fallita pochi mesi prima, e
di proporle ad un amico, direttore del settimanale Primiera Plana di
Buenos Aires.
Le
strip, concepite alla maniera dei Peanuts e di Blondie, avevano per
protagonista una famigliola composta dal marito, impiegato, dalla
moglie, casalinga, e dalla loro figliola, una bambina di sei o sette
anni, con un carattere ribelle e puntiglioso, con una massa di
capelli ispidi e corvini, con un fiocco rosso sulla testa, e un nome
che sarebbe diventato famosissimo: Mafalda.
La prima striscia apparve il 29 settembre del 1964; a marzo dell’anno successivo, la serie traslocò sulle pagine del quotidiano El Mundo, infine, nel 1968, venne pubblicata dal diffusissimo settimanale Siete Dias.
La prima striscia apparve il 29 settembre del 1964; a marzo dell’anno successivo, la serie traslocò sulle pagine del quotidiano El Mundo, infine, nel 1968, venne pubblicata dal diffusissimo settimanale Siete Dias.
In
questo arco di tempo, Quino aveva ampliato il cast dei personaggi. A
Mafalda, che odia la minestra (chiara metafora di tutto ciò che
viene imposto con la forza) e pone a sé e ai genitori domande sulla
sorte del mondo alle quali è difficile rispondere, egli affianca un
gruppetto di ragazzini, pronti a discorrere con la loro amica dei
problemi degli adulti. Ne fanno parte Felipe, timido e sognatore,
Manolito, figlio del droghiere, Susanita egocentrica e smodatamente
ambiziosa, Miguelito, ingenuo e ottimista, ed anche il fratellino
Nando, e Libertà, bimbetta il cui padre parla sempre di una strana
cosa chiamata “rivoluzione”.
Nel
1968, l’anno della “contestazione”, il personaggio fa il suo
esordio in Europa: una trentina di strip tradotte in italiano,
appaiono nel libro “Il libro dei bambini terribili”, curato da
Marcelo Ravoni e Valerio Riva. L’anno dopo Bompiani edita il volume
“Mafalda la contestataria”, con un’introduzione di Umberto Eco;
contemporaneamente le vignette approdano su quotidiani danesi e
finlandesi, vengono raccolte in libri in Francia, in Germania e in
Spagna, diventano immagini per poster, quaderni, cartoline, biglietti
d’auguri.
Alla
fine, la fama di Mafalda eguaglierà quella di Linus e Charlie Brown,
dato essa appare come l’interprete più autentica e credibile delle
inquietudini e delle contraddizioni che agitano la società.
Tuttavia,
nonostante l’enorme successo, nel giugno del 1973, la serie si
conclude.
Dopo
aver creato quasi duemila strisce in dieci anni e aver composto
un’opera stipata di abbaglianti allegorie della contemporaneità,
Quino decise che Mafalda aveva svolto il suo compito, che ogni
ulteriore strip sarebbe risultata inutile o ripetitiva.
La
produzione si interromperà, ma ciò non scalfirà la fortuna del
personaggio, i cui libri continueranno ad essere ripubblicati in ogni
continente, tradotti in venti lingue, venduti, ad oggi, in oltre
cinquanta milioni di copie.
Quino,
dal 1973, si dedica alle vignette di satira sociale – dove la sua
arte grafica e il suo sguardo arguto e spietato individuano e rendono
comici i tic e le manie dell’umanità – ma è anche disponibile a
riportare in scena Mafalda, quando la sua immagine serve a rendere
più coinvolgenti grandi campagne educative, come, ad esempio, quella
promossa anni fa dall’Unicef, in occasione della Dichiarazione dei
diritti del Bambino.
Mafalda
compirà cinquant’anni
il 29 settembre, ma già da mesi hanno preso il via i festeggiamenti.
In
Francia, la mostra itinerante “Mafalda, une petite fille de 50
ans”, inaugurata a gennaio in occasione del Festival di Angoulême,
dopo aver toccato varie città, ora è allestita a Grenoble; a Buones
Aires è in corso fino al 31 ottobre la grande esposizione “Quino
por Mafalda”; in Italia una mostra, che ha fatto tappa a Milano,
Napoli, Bologna, Torino, Mantova, viene adesso organizzata
nell'ambito del Festival LatinoAmericando al Forum di Assago per poi
essere presentata a Pavia.
Inoltre,
Magazzini Salani, editore italiano di Mafalda dal 2006, ha appena
pubblicato una nuova edizione delle strisce, raccolte in dodici
volumi di formato orizzontale, e ha stampato la collezione completa
in un volume dalla copertina dorata, intitolato “Tutto Mafalda,
edizione speciale per il cinquantesimo compleanno”. Assolutamente
da non perdere.