14
maggio 2014
In
mostra la Venezia di Matteo Alemanno
Non solo
nelle acque della Laguna si specchia la Serenissima, ma anche nei
fumetti di Matteo Alemanno.
E' lei,
infatti, con i suoi panorami fascinosi, ma anche con la sua storia
millenaria e le sue tenebrose leggende, la protagonista grafica,
pressoché assoluta, delle tavole a colori, dei disegni a matita e
delle illustrazioni esposte in anteprima nazionale e fino al 20
maggio negli spazi dalla Fondazione Wilmotte, a Cannaregio.
Si
tratta di oltre trenta immagini che fanno parte del graphic novel
“Marina, les enfants du Doge”, pubblicato pochi mesi fa da
Darguad Benelux, la cui trama, concepita dallo sceneggiatore belga
Zidrou, intreccia in un plot avventuroso, vicende ambientate a
Venezia nel lontano 1300 e ai giorni nostri. Da una parte narra il
dramma di Marina, costretta dal padre, il doge Andrea Dandolo, a
consegnarsi al Sultano d'Oriente, in modo di scacciare l'ombra di
oscure profezie che incombono sul destino della città; nell'altra
descrive i sentimenti di un archeologo, della ex moglie e del suo
giovane amante, tutti in qualche modo coinvolti nel recupero, dal
fondo del bacino di San Marco, del relitto di una galea sulla cui
fiancata è dipinta una sirena dall'aspetto inquietante.
Autore
dei disegni è Matteo Alemanno – nato a Lecce nel 1967, ma da oltre
vent'anni residente a Venezia, dove si è laureato in architettura –
che utilizza un segno classico e nel contempo originale per inventare
inquadrature spettacolari, per assegnare ai personaggi fisionomie che
ne riverberano il carattere, per riprodurre con esattezza certosina
gli abbigliamenti, le armi, le antiche galee e i moderni vaporetti.
Ma è nella rappresentazione di Venezia (quella trecentesca come
quella del XXI secolo) che l'artista eccelle; il tratto nero dei suoi
pennarelli e i colori acquerellati della sua tavolozza delineano fin
nei dettagli più inaspettati i palazzi nobiliari, l'Arsenale, o la
Basilica di San Marco, e soprattutto catturano le luci e le sfumature
che da sempre avvolgono la città e il suo mare, rendendole
percepibili in ogni vignetta e da tutti i lettori.
“Disegnare
fumetti – afferma Alemanno, che dal 2003 opera nel mercato
francofono e ha già firmato i quattro volumi della serie “Protecto”,
il volume “Les gardiens des
enfers” e partecipato all’opera collettiva “Vampyres” –
è un lavoro bellissimo; consente di dare vita ai mondi che
immaginiamo utilizzando un medium molto semplice ed efficace, in
fondo basta dotarsi di carta e matita. Nel caso di “Marina”, la
ricostruzione della Venezia trecentesca nasce proprio dalla mia
grande passione per questa magnifica città e per la sua storia e dal
fatto che ho sognato per anni di poter ricostruire, almeno per lo
spazio di una storia a fumetti, il mondo in fantastico e perduto
della Venezia medievale. Certo io faccio il disegnatore di fumetti e
non lo storico, in ogni caso, per realizzare un lavoro di questo tipo
è necessaria una grande ricerca. È necessario farsi un’idea di
come poteva essere la città a quei tempi, di come ci si muoveva, di
come erano fatte le imbarcazioni, di come si vestiva, di cosa si
mangiava, altrimenti si rischia di allontanarsi troppo dalla realtà
storica e di far perdere credibilità al racconto. Personalmente
cerco di leggere tutto quello che posso su Venezia e sulla sua storia
o di trovare pitture, miniature, incisioni ecc. che mi possano
aiutare nella ricostruzione. Anche la tecnica di colore che utilizzo
è funzionale a questo scopo. Ho scelto gli acquerelli proprio per
poter rendere i volti, i materiali, e più in generale le atmosfere
in un modo che sia il più vicino possibile alla pittura e al mondo
medievale. L'intreccio di Marina si sviluppa anche su una pista
contemporanea a tengo molto anche a questa. Quando posso vado in giro
per la città armato di taccuino e acquerelli in cerca di spunti
perché mi interessa molto anche rappresentare la Venezia di oggi con
i suoi problemi e le sue contraddizioni. Naturalmente mi sto
adoperando anche perché “Marina” possa avere al più presto
un'edizione italiana. In futuro vorrei anche trovare il tempo per
progetti più personali, per esplorare nuove piste sia dal punto di
vista narrativo sia dal punto di vista della tecnica di
rappresentazione.”
La
mostra, oltre a story board e a matite che evidenziano (e insegnano)
il processo di creazione di una tavola di fumetti, è impreziosita
dalle illustrazioni che Matteo Alemanno ha realizzato per il gioco da
tavolo “Venetia”, ispirato a “Marina, les enfants du Doge”, e
che Marco Maggi e Francesco Nepitello hanno sviluppato per Giochi
Uniti Editore di Napoli.
-Tra
Fumetto e gioco: disegni veneziani- fino
al 20 maggio 2014 - Fondaco
degli Angeli
- Fondamenta
dell’Abazia -Cannaregio
3560, Venezia - Orario
10-18