21 settembre 2012 |
Red Dread Mila, noir sul Delta del Po |
Nel linguaggio del cinema prende il nome di “trailer teaser”. Si tratta di un cortometraggio concepito per catturare, con sequenze brevissime ma di grande suggestione visiva, l’interesse di possibili finanziatori verso la realizzazione di un progetto filmico. Le immagini, più che sullo svolgimento della trama, assolvono la loro funzione seduttiva enfatizzando, nell’arco di pochi minuti di concitato montaggio, l’originalità dei personaggi, la spettacolarità dell’ambientazione, le atmosfere inconsuete che permeano la narrazione. Alla categoria dei “trailer teaser” appartiene anche “Red Dread Mila: Delta macchiato di sangue” recentemente diretto dalla ferrarese Lyda Patitucci, per promuovere la trasposizione su grande schermo dell’omonima miniserie a fumetti - scritta dal padovano Matteo Strukul e illustrata da Alessandro Vitti, artista per Bonelli (Brendon) e Marvel (Secret Warriors) - che pochi giorni fa, superando characters popolari come Dylan Dog, Dampyr, Rat Man, ha conquistato il prestigioso premio “Leone di Narnia” quale miglior fumetto seriale dell’anno. Le riprese sono state effettuate nello scenario brumoso del delta del Po, set frequentato dal cinema fino da “Paisà”, capolavoro di Roberto Rossellini, e poi da tante altre pellicole come “La casa delle finestre che ridono”, di Pupi Avati e “La giusta distanza” di Carlo Mazzacurati, ma anche territorio in cui si annidano inquietanti misteri e fosche leggende che avrebbero, a detta di alcuni esperti, addirittura ispirato lo scrittore americano Howard Phillips Lovecraft nella stesura dei suoi racconti orrorifici. Grumi di horror cadenzano anche le riprese di “Red Dread Mila: Delta macchiato di sangue”, che si incunea nei meandri acquitrinosi per trasformarli nel palcoscenico in cui far divampare la ferocia e la vendetta, irrinunciabili ingredienti di ogni vicenda che tragga la propria ragion d’essere dalla volontà di sondare gli anfratti più oscuri dell’animo umano. Anche qui, come nel fumetto e nel romanzo “La Ballata di Mila”, con cui Matteo Strukul ha dato inizio a ogni cosa, protagonista assoluta è Mila Zago, una giovane padovana, diventata cacciatrice di taglie per un’agenzia segreta e ora incaricata di annientare una banda di feroci criminali che in un luogo misterioso del delta ha ridotto in schiavitù degli immigrati di colore. A interpretarla nell’adrenalinico teaser, è l’attrice bolognese Giulia Bertinelli, diplomata al centro sperimentale di cinematografia; la affianca, nel ruolo del criminale destinato a una orribile fine, l’attore Edo Tagliavini, ferrarese di nascita e pertanto anch’egli di casa nelle atmosfere polesane della storia narrata. Sceneggiatore del cortometraggio, oltre a Matteo Strukul, anche Tim Willocks, autore inglese di bestseller e di film come “Sin” con Gary Oldman e “Bad City Blues” con Dennis Hopper. “Lui – ci ha dichiarato Matteo Strukul - rappresenta per me una sorta di spirito guida come già Massimo Carlotto. Quindi è stato assolutamente naturale trovarci a lavorare insieme sulla sceneggiatura scritta in lingua inglese e costruita su dialoghi brevi ma efficaci. Tim in particolare è un perfezionista, perciò ogni parola è stata scelta con cura certosina. Nella scelta di un linguaggio conciso ma potente, il suo apporto è stato fondamentale.” |