L′Asso di Picche in Argentina

16 febbraio 2013
L′Asso di Picche in Argentina


Ebbe una vita effimera - appena venti albi, per di più pubblicati in maniera disordinata - eppure L’Asso di Picche, che esordì in edicola nel dicembre del 1945, rappresenta un capitolo fondamentale nella storia del fumetto. I suoi autori, riuniti sotto l’ americaneggiante sigla editoriale di Uragano Comics Inc. (per evocare sia l’ambientazione delle avventure che lo stile grafico e narrativo di riferimento) erano tre ragazzi veneziani, ovvero i cugini ventenni Mario Faustinelli e Alberto Ongaro, il primo con compiti di direttore responsabile e di inchiostratore, il secondo estensore delle sceneggiature, e il diciottenne Hugo Pratt, qui al debutto come disegnatore professionista. Ad essi, dopo pochi numeri, si affiancarono diversi giovani residenti a Venezia, tutti destinati a primeggiare nella loro attività - come gli illustratori Dino Battaglia, Paul Campani, Ferdinando Carcupino, Rinaldo Dami, Giorgio Bellavitis, Ivo Pavone e il futuro regista Damiano Damiani - il che rese L’Asso di Picche, nel breve spazio della sua esistenza, una autentica fucina di talenti.
Se la genialità non riuscì a impedire la chiusura della t estata, la qualità delle vicende narrate e il dinamismo dello stile prattiano, allora emulo dei migliori cartoonist americani e di Milton Caniff in paricolare, non passarono inosservati agli operatori del settore italiani e non solo.
I fascicoli con le imprese di Asso di Picche - un giustiziere mascherato alla maniera di Phantom, impegnato a combattere bande di feroci criminali internazionali come Le Pantere e il Club dei Cinque – giunsero, infatti, anche sulla scrivania di Cesare Civita, titolare a Buenos Aires dell’Editorial Abril, che dapprima commissionò nuove storie, poi nel 1950, addirittura invitò Faustinelli, Ongaro e Pratt a trasferirsi in Argentina.
I tre colsero al volo la proposta ed emigrarono in Sud America (poco dopo seguiti da Ivo Pavone) dove, oltre a inventare nuovi episodi della saga dell’Asso di Picche, tradotto in As de Espadas, crearono altri memorabili personaggi, lasciando, soprattutto per quanto riguarda Hugo Pratt, una l’impronta indelebile su tutta la produzione fumettistica argentina coeva e a venire.
All’avventura americana dei cartoonist veneziani e del loro “eroe” in calzamaglia, è dedicato il volume “L’Asso di Picche dall’Argentina” edito dall’Anafi (www.amicidelfumetto.it) e curato da Gianni Brunoro, storico del fumetto e attento studioso dell’opera del Pratt, con la collaborazione di Paolo Gallinari. Il libro, di grande formato, contiene le novantacinque tavole di quattro episodi pubblicati in Argentina ma praticamente inediti in Italia, scritti da Alberto Ongaro (che di li a poco avrebbe intrapreso una prestigiosa carriera come giornalista e romanziere) e disegnati alla grande dal Maestro di Malamocco.
Completa l’opera un abbondante dossier di immagini a colori e di testi che descrivono i dettagli della vicenda artistica ed umana di un gruppo di ragazzi partiti da Venezia per una Grande Avventura che avrebbe contribuito ad avviare il fumetto e il suo linguaggio verso la dimensione dell’Arte.