10 giugno 2013
DRAGONERO, fantasy made in Bonelli



Il suo nome è Ian Arànill, ma nel mondo di Erondàr è conosciuto come Dragonero.
Per conto dell’imperatore affronta missioni pericolose in terre abitate da creature affascinanti quanto temibili, accompagnato da un orco gigantesco chiamato Gmor, da Sera, una ragazza del popolo degli elfi, da Alben il negromante e dall’affascinante Myrva, sua sorella e membro della gilda dei Tecnocrati.
Dopo essere stato il protagonista di un romanzo a fumetti pubblicato nel 2007 da Sergio Bonelli Editore, Dragonero diventa una serie mensile che debutta in edicola il prossimo 11 giugno col compito di portare il pubblico di Tex, Zagor, Martin Mystère, Dylan Dog e degli altri eroi “bonelliani” nella dimensione narrativa del fantasy (finora inesplorata dalla casa editrice) che significa fantasia, esotismo, mito, magia, e soprattutto scatenata avventura.
L’albo d’esordio, si intitola Il Sangue del Diavolo e prende il via da un acrobatico inseguimento, ritmato con sequenze mozzafiato, sui tetti della “città portuale di Baijadan, capitale orientale delle satrapie nomadi, nell’anno 813 dell’era erondiana”, per poi inoltrarsi in concitate vicende dove i personaggi manifestano al massimo le rispettive personalità e viene rivelata la drammatica origine del nome Dragonero.
Gli autori della saga sono due abili sceneggiatori: Luca Enoch (già creatore delle collane Spraylitz, Gea, Morgana, Lilith) e Stefano Vietti (autore di testi anche per Nathan Never, Martin Mystère,, Spider-Man, Greystorm) che hanno affidato la realizzazione dei fumetti a Giuseppe Mattoni (per altro illustratore di tutte le copertine della saga) al quale seguiranno i disegnatori Gianluca Pagliarani, Cristiano Cucina, Gianluigi Gregorini, Luca Malisan, Giancarlo Olivares, Alfio Buscaglia, Walter Trono, Francesco Rizzato, Antonella Platano, Giuseppe De Luca, Manolo Morrone.
Dragonero ha una propria pagina Facebook - www.facebook.com/DragoneroSergioBonelliEditore -
e un blog, /www.facebook.com/DragoneroSergioBonelliEditore, presentato come diario di viaggio dello stesso Ian Arànill, «figlio di Aran, appartenente alla antica famiglia dei "Varliedarto", gli Uccisori di Draghi».