13 marzo 2012 |
Oggi Torre è un quartiere periferico di Pordenone, ma fino a cinquant’anni fa, era un antico borgo – le sue origini risalgono all’epoca romana – diventato, a partire dalla metà dell’Ottocento, il più importante centro industriale dell’intero Friuli. A Torre, già nel 1840, sorse uno stabilimento di filatura, conosciuto poi come Cotonificio Veneziano, che arrivò a produrre annualmente ben trentaduemila pezze di tela. Qui trovarono lavoro centinaia di uomini e donne della zona e presero vita le leghe operaie, i circoli anarchici, le organizzazioni sindacali e venne dai lavoratori stessi edificata la Casa del Popolo di via Carnaro, quale sede del partito socialista, ma anche di attività educative e di svago. A cent’anni dalla sua inaugurazione, avvenuta il primo maggio del 1911, la Casa è ancora centro di iniziative culturali attente a stimolare le coscienze affinché la storia del movimento operaio friulano e delle sue lotte, non vengano cancellate dalla memoria collettiva. In questo contesto e per festeggiare il primo secolo di vita, l’Associazione Casa del Popolo di Torre, ha scelto il fumetto come strumento più idoneo a descrivere con efficacia gli eventi storici dei quali la Casa è stata testimone nel corso di cent’anni, ed ha assegnato il compito a Paolo Cossi e Davide Pascutti, due talentuosi autori friulani, anagraficamente giovani, ma stilisticamente maturi e con vari successi editoriali al proprio attivo. Ne è risultato il romanzo grafico C’è una Storia da Raccontare – scritto e illustrato “ a quattro mani” – che, attraverso settanta tavole, narra un’epopea proletaria iniziata con i diciannove costruttori della Casa in posa sotto la foto di Marx, proseguita con i bombardamenti del primo conflitto mondiale, con le barricate antifasciste del maggio 1921, con gli arresti delle operaie che nel 1928 parteciparono ad un lunghissimo sciopero, con la partecipazione alla Resistenza, e, infine, in anni a noi più vicini, con la crisi del settore, la trasformazione del contesto industriale e la chiusura dell’opificio. Senza mai scivolare nel retorico, i testi e i disegni di Cossi e Pascutti compongono, in C’è una Storia da Raccontare, un’opera utile per conoscere o per non dimenticare, popolata di personaggi reali, storici o anonimi, autentici e sinceri come sempre sono gli eroi della classe operaia. |